“Le dichiarazioni del rappresentante di Assitol, che descrive le aziende agricole che producono biogas come agenti destabilizzanti per il comparto dell’olio e come soggetti potenzialmente pericolosi per l’ambiente, mi stupiscono e, soprattutto, non corrispondono alla verità” dichiara Piero Gattoni, presidente CIB – Consorzio Italiano Biogas.
“Sostenere che il digestato se mal utilizzato è potenzialmente dannoso per l’ambiente è un’evidente banalizzazione. Anni di analisi in campo e numerose pubblicazioni scientifiche dimostrano che la digestione anaerobica migliora la caratterizzazione dei prodotti e dei sottoprodotti vegetali utilizzati nel processo. A mio avviso il problema agronomico e ambientale potrebbe esistere solo se sanse e acque di vegetazione tal quali venissero distribuite senza la programmazione di un piano di utilizzo agronomico, a cui sono tenute tutte le aziende agricole che producono biogas e biometano. La fertilizzazione con il digestato è una tecnica innovativa di arricchimento del terreno con prodotti naturali (dove non vi è traccia di sostanze nocive), che consente di ridurre la dipendenza dai fertilizzanti chimici e di accrescere la resilienza e la produttività del suolo, stoccando a terra carbonio che sarebbe altrimenti rilasciato in atmosfera. Ricordo, a questo proposito, che pochi mesi fa CIB e FederBio hanno sottoscritto le linee guida per l’uso agronomico del digestato anche in agricoltura biologica”.
“Inviterò il Presidente di Assitol a visitare le nostre aziende agricole consorziate, che grazie alla produzione energetica che si affianca a quella alimentare, rappresentano un modello di innovazione e di economia circolare. Potrà vedere tecniche di coltivazione innovative: minima lavorazione, strip tillage, precision farming, irrigazione di precisione, fertirrigazione con il digestato. Non solo, potrà osservare come l’introduzione in agricoltura del modello Biogasfattobene®, sviluppato dal CIB, abbia permesso di recuperare colture abbandonate da anni, favorendo la biodiversità e la creazione di filiere produttive più lunghe”.
“Confido, dunque, di poter intavolare con Assitol un confronto costruttivo, affinché si evitino generalizzazioni lesive della reputazione di centinaia di aziende italiane agricole e industriali, che, proprio attraverso la produzione di biometano, contribuiranno nei prossimi anni alla decarbonizzazione del sistema agricolo e dei trasporti, salvaguardando il nostro territorio”.