La curcuma deve la sua strepitosa bontà alla curcumina, un polifenolo antiossidante che, oltre a dare colore e sapore alla spezia, svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante. In particolare la curcuma drena la bile prodotta dal fegato, mantenendolo sano ed efficiente. Bere una tisana di curcuma o aggiungerne un pizzico ai piatti si rivela un toccasana per l’organo affaticato.
La curcuma facilita la digestione in caso di pasti abbondanti e ricchi di grassi (ottimo l’infuso preparato grattugiando direttamente in una tazza di acqua tiepida un centimetro di rizoma fresco, a cui aggiungere il succo di un limone e mezzo cucchiaino di miele, mescolare e bere subito) e ha anche proprietà carminative e antispastiche, aiuta a evitare dispepsie e meteorismo e limita l’assorbimento di colesterolo e trigliceridi. Nel rizoma sono presenti anche vitamina C e turmerina, piccole dosi di vitamina B6, rame potassio, ferro e manganese. La curcuma contrasta le infiammazioni e riduce i danni dei radicali liberi, responsabili del deterioramento del Dna cellulare e dell’invecchiamento, e sembra svolga anche un’azione antitumorale preventiva.
Curcuma: disturbi e malattie che traggono beneficio dal suo impiego
- Diabete: la curcumina potrebbe migliorare la resistenza all’insulina, un fenomeno associato a intolleranza al glucosio, diabete, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica(che comprende sovrappeso, soprattutto con grasso addominale, alti livelli di zuccheri, colesterolo e trigliceridi e di pressione sanguigna).
- Celiachia e Morbo di Crohn: entrambe queste condizioni (la celiachia fino a sei mesi dalla sospensione del glutine) comportano una condizione infiammatoria intestinale che trae beneficio dall’assunzione di integratori di curcuma.
- Gastrite: grazie all’azione antinfiammatoria e antibatterica di questa spezia, la sua integrazione contrasta il bruciore di stomaco (se presente) e contribuisce all’eliminazione dell’Helicobacter pylori, quando la gastrite è provocata da questo batterio.
- Cistiti e candidosi: entrambi queste condizioni beneficiano dell’assunzione della curcuma, dall’azione antibatterica, efficace anche contro i funghi (candida). In poco tempo risolve bruciori e prurito.
- Depressione: la curcumina aumenta i livelli di serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore. Uno studio ha osservato che l’assunzione di 1g al giorno di questo principio attivo allevia la depressione in modo apprezzabile.
- Morbo di Alzheimer: la curcuma sembra ostacolare la proteina beta amiloide (A-beta), implicata nella progressiva degenerazione delle cellule cerebrali che caratterizza questa forma di demenza.
- Piccole ferite, escoriazioni e punture d’insetto: la spezia può anche essere utilizzata esternamente, in quanto è cicatrizzante per piccole ferite ed escoriazioni. Applicata in pasta (cioè diluita con poca acqua naturale o acqua di rose) è utile contro le punture di insetto.
Curcuma, 2 cucchiaini al giorno per assimilare tutti i principi attivi
La curcuma si presenta come una radice ricoperta da una sottile buccia marroncina. Per godere pienamente sia del potenziale antiossidante sia della vitamina C che contiene il consiglio è usarla intera e fresca, sceglierla a marchio bio (segno che le piante sono cresciute in un terreno pulito senza pesticidi), di produzione italiana (come garanzia di maggiori controlli, certificazioni di qualità e sistemi di conservazione). Per assicurarsi che la radice sia fresca la buccia deve essere sana, senza muffe, tagli o spaccature e al tatto deve risultare soda e compatta. Perde ben presto aroma e proprietà benefiche e per questo ha un tempo di conservazione breve.
Meglio comprare la curcuma poco per volta e conservarla in frigorifero avvolta in un tovagliolo asciutto in un contenitore, per dieci giorni; si può anche surgelare. Prima di grattugiare i rizomi, bisogna lavarli, asciugarli e sbucciarli con un cucchiaino o un coltellino. La versione in polvere, contiene meno principi attivi, ma è più concentrata e si può conservare per mesi, in un contenitore chiuso ermeticamente e al riparo da luce e calore. L’unica accortezza è diffidare di un prezzo troppo basso, segno di bassa qualità o di contraffazione e miscelazione con altre polveri. Da considerare che un cucchiaino di curcuma secca equivale a un cucchiaio pieno di radice fresca grattugiata. Due cucchiaini al giorno sono la dose ideale. Se in eccesso potrebbe dare probemi gastrointestinali e da evitare in caso di calcoli alla cistifellea, ostruzioni alle vie biliari e terapia a base di anticoagulanti.