
Non si arresta la moria di delfini in Toscana: oggi un altro delfino spiaggiato, un esemplare adulto trovato morto in avanzato stato di decomposizione sulla spiaggia libera della Lecciona, tra Viareggio e Torre del Lago (Lucca). Dall’inizio dell’anno è il 38mo.
I primi rilievi, sono stati eseguiti dagli uomini della Capitaneria di porto di Viareggio che a seguito della segnalazione telefonica di un bagnante non hanno potuto che constatare una scena già vista quest’estate. Avviate le procedure per smaltire la carcassa dopo aver informato gli enti che stanno monitorando il fenomeno dei ripetuti spiaggiamenti di delfini.
Dopo la notizia dell’ennesimo caso di delfino morto, arrivano le prime risposte sui motivi di una moria così consistente. Il delfino rinvenuto morto oggi è un esemplare di tursiupe come la maggior parte dei cetacei che si sono spiaggiati negli ultimi due mesi e mezzo in Toscana (il 26 giugno e il 26 luglio, su un totale di 11, 9 erano tursiupi).
Sarebbe il Morbillivirus la causa dei numerosi decessi dei delfini trovati spiaggiati lungo le coste toscane nel corso degli ultimi mesi. Lo rileva l’unità operativa Toscana nord dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana che ha trasmesso all’assessorato regionale all’ambiente l’esito delle analisi degli organi prelevati da quattro delfini spiaggiati.
In tutti, si legge ancora, è stata riscontrata «una importante positività per il Morbillivirus dei cetacei (CeMv). Le indagini istologiche ed in parte quelle batteriologiche risultano ancora in corso ma i dati preliminari sembrerebbero confermare il sospetto diagnostico per CeMv. In Toscana già nel 2013, e ancora nel 2016, si è assistito ad importanti epidemie di tale virosi tra i cetacei, che però hanno interessato principalmente la specie Stenella striata».