
Il 14 e 15 marzo, il Cyclone Idai ha attraversato l’Africa meridionale, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione. Alla velocità di 170 km orari, la tromba d’aria ha distrutto case, pascoli e campi coltivati, reti idriche e fognarie. Adesso la nuova emergenza è la diffusione del colera.
A lanciare l’allarme è Oxfam: È necessario intervenire tempestivamente per contrastare la diffusione del colera che in Mozambico ha già contagiato più di 1000 persone, con epicentro a Beira. Per far fronte all’emergenza, Oxfam ha portato acqua sicura a più di 8.000 persone con autocisterne e costruendo punti di raccolta. Mentre siamo già al lavoro per formare la popolazione sulle norme igieniche per evitare di contrarre la malattia, stamattina sono arrivate a Beira 38 tonnellate di acqua pulita e materiali igienico-sanitari, trasportate nei giorni scorsi in areo dal magazzino di Oxfam in Gran Bretagna.
Al momento l’appello delle Nazioni Unite per 281milioni di dollari è finanziato solo per il 17%. “Tutta l’acqua in quest’area è potenzialmente contaminata perché le inondazioni hanno distrutto reti idriche e fognarie – spiega il coordinatore umanitario di Oxfam Italia, Riccardo Sansone – Facciamo appello alla solidarietà di ciascuno per raggiungere il maggior numero di persone possibile”