
Il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api. L’evento, nato nel 2018 e giunto alla sua seconda edizione, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi insetti, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema. La loro sopravvivenza, infatti, è messa a rischio sempre di più dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e dall’uso dei pesticidi, al punto da aver spinto le istituzioni globali a organizzare un evento annuale che ne promuova la tutela.
Difendere le api, e con loro tutti gli insetti impollinatori, è molto importante perché la loro sopravvivenza è in pericolo e con loro rischiamo di perdere tutti i benefici che apportano alla nostra vita e all’ambiente.
Il rapporto IUCN 2015, che contiene la prima valutazione completa delle specie di api europee, afferma che quasi il 10% è a rischio di estinzione, un altro 5% è “probabilmente” in pericolo, mentre non sono disponibili dati per circa il 57% delle specie. Secondo gli studiosi, il numero degli impollinatori è in calo in tutto il mondo, ma il bisogno di impollinazione è in aumento, specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Le cause che mettono in pericolo le api sono varie: l’uso massiccio di pesticidi e prodotti chimici che hanno un forte impatto anche sugli impollinatori, la continua urbanizzazione e cementificazione, il cambiamento climatico, ma anche la diffusione di miele di bassa qualità che incide sull’economia dell’apicoltura.
Da Nord a Sud del Paese è praticamente azzerata quest’anno la produzione di miele a causa dell’andamento climatico siccitoso del mese di marzo seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente capriccioso caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici che non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell’alveare. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del maltempo che rovina in Italia la giornata mondiale delle api che si festeggia il 20 maggio a livello planetario, dopo essere stata istituita dall’Onu nel 2018, per riconoscere il ruolo insostituibile svolto da questo insetto tanto che Albert Einstein sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Sono i numeri, in primo luogo, a certificare l’importanza delle api. Circa il 75% delle coltivazioni alimentari, infatti, dipende dall’impollinazione animale, per la quale proprio questi insetti svolgono un ruolo di primo piano. Eppure, stando alle stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), le api sarebbero soggette a livelli di estinzione tra le cento e le mille volte più elevati del normale. Le cause sono molteplici e vanno ricercate negli effetti negativi del cambiamento climatico, nell’inquinamento e, soprattutto, nell’uso intensivo di fitofarmaci per l’agricoltura. Il lavoro delle api ha, inoltre, un significativo valore economico. Secondo uno studio internazionale condotto nel 2016 dalla piattaforma Intergovernmental Science-Policy su Biodiversity and Ecosystem Services, la produzione annuale globale di cibo che dipende direttamente dall’impollinazione avrebbe un valore compreso tra i 235 e i 577 miliardi di dollari.
In occasione della Giornata mondiale delle api, attivisti, comunità e Condotte Slow Food pianteranno arbusti o alberi biologici da fiore per offrire alle api un nutrimento privo di pesticidi. Chiunque può partecipare, piantando fiori e alberi biologici e condividendo il lavoro fatto sui propri canali social usando gli hashtag #onetreeforahive, #plantoneforpollinators e #slowtreesforbees. Il 20 maggio, inoltre, alcuni rappresentanti di Stati membri dell’Unione Europea si incontreranno per discutere l’attuazione del “Bee Guidance Document”, nel quale sono contenuti gli standard per la valutazione della tossicità, elaborati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) già nel 2013.