
Ogni estate dalle spiagge della Sardegna vengono depredate tonnellate di sabbia, gran parte è portata via in piccole quantità da turisti come souvenir dentro bottiglie e bottigliette, apparentemente un piccolo e innocuo gesto ma che, sommato a tanti, troppi gesti simili, si traduce in un danno ambientale non trascurabile.
Un messaggio in tre lingue, italiano, sardo e inglese, per chiedere a residenti e turisti di rispettare le spiagge della Sardegna: non lasciare rifiuti e, soprattutto, non depredare i litorali. Al via anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione “Làssami Neta” (in lingua sarda “Lasciami pulita”), promossa dagli indipendentisti di Liberu (Lìberos Rispetados Uguales) sulla costa del Nuorese.
Al porto della Caletta di Siniscola, da dove partono i traghetti turistici per il golfo di Orosei e per le vicine Cala Mariolu, Cala Sisine o Cala Luna, sono stati distribuiti i volantini per invitare i bagnanti a tenere pulite coste e arenili e denunciare i ripetuti furti di sabbia, conchiglie, sassolini e ciottoli. L’intenzione è quella di fare ancora una volta informazione preventiva negli stabilimenti balneari, bar, ristoranti, campeggi, alberghi, porti e aeroporti.
“Attorno a questa campagna che va avanti da tre anni, sentiamo la solidarietà dei sardi: in tanti ci chiedono i volantini per coprire i luoghi scoperti. Anche dalla stessa motonave che parte ogni giorno da La Caletta hanno voluto i manifestini e adesivi da distribuire ai passeggeri”, sottolinea Mattia Di Benedetto, militante di Liberu. Una campagna popolare che sta coinvolgendo chi ha a cuore i temi del rispetto per l’ambiente. Chiunque, infatti, potrà scaricare la locandina dalla pagina Facebook “Làssami Neta” e a sua volta distribuirla.
“Una corretta informazione funge da forte deterrente – aggiunge Di Benedetto – perché non ci si può nascondere dietro un ‘Io non sapevo’ per saccheggiare le bellezze naturali dell’Isola”.