Novità in arrivo per i pazienti affetti da malattia di Parkinson o da Parkinsonismi. Grazie alle proteine del siero di latte arricchite con leucina (un amminoacido essenziale) e vitamina D, associate a un trattamento di riabilitazione intensiva multidisciplinare, aumenta sostanzialmente la funzione degli arti inferiori e si preserva la massa muscolare.

E’ il risultato di uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurology dalla dott.ssa Michela Barichella, a capo della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO, e da altri specialisti, tra cui il prof. Gianni Pezzoli, Presidente della Fondazione Grigioni e già Direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi con sede al CTO. Soddisfazione espressa dalla dottoressa Barrichella per il risultato ottenuto.

Per lo studio ad aprile del 2017 sono stati scelti 150 pazienti, in regime di ricovero per 30 giorni, sottoposti al MIRT, trattamento di riabilitazione multidisciplinare intensivo, una metodologia che coniuga l’intervento dei fisioterapisti con attività personalizzate da svolgere utilizzando dei device come il tapis roulant, la realtà virtuale e gli stimoli esterni visivi e uditivi. “Era importante che i pazienti fossero ricoverati, non solo perché la metodologia lo prevede, ma ai fini dello studio, in quanto avevamo bisogno che tutti i soggetti avessero lo stesso tipo di alimentazione”. Precisa Barichella. Sono stati significativi i miglioramenti per i pazienti sottoposti al trattamento: in un percorso di 6 minuti i parkinsoniani che avevano assunto l’integratore hanno percorso 18 metri in più, circa un 25% in più di distanza. Non è tutto, poiché, sono stati registrati un miglioramento della forza e del tono muscolare.

“Un’evidenza, se vogliamo, secondaria dello studio è l’aver avuto una prova scientifica che durante il ricovero i livelli di vitamina D scendono drasticamente, perché i pazienti vivono al chiuso anche nelle ore di luce. Una dieta che integri e sopperisca a questa mancanza è utile a tutti i pazienti, in special modo quelli fragili”, aggiunge la dott.ssa Barichella. Inoltre, L’integratore utilizzato, come spiega il Direttore della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO, è già prescritto ai pazienti colpiti da sarcopenici, ossia la graduale diminuzione della massa muscolare e delle prestazioni muscolari nel corso del processo di invecchiamento, per migliorare la tonicità e la funzionalità dei muscoli.

L’integratore nutrizionale, arricchito di vitamina D è stato aggiunto alla dieta dei pazienti affetti da Parkinson cui è consigliato seguire un regime alimentare specifico. Lo studio pubblicato da Neurology, dal titolo “Supplemento nutrizionale muscolo specifico per la riabilitazione di pazienti affetti da malattia di Parkinson e Parkinsonismi”, dimostra che la supplementazione al regime alimentare sopradescritto di una formula nutrizionale a base di proteine del siero di latte, arricchita con leucina che agisce sul tono muscolare e dalla vitamina D, associata a un trattamento di riabilitazione intensiva multidisciplinare può migliorare la qualità della vita dei pazienti.