
Nuove speranze per padre Paolo Dall’Oglio. Il religioso 64enne, rapito dall’Isis il 29 luglio del 2013 in Siria, sarebbe vivo e potrebbe essere liberato non tra molto. Secondo il Times l’ala siriana dello Stato Islamico è allo stremo e sta trattando una via d’usita sicura dal Paese.
Il nome del religioso italiano risulta tra i prigionieri che Daesh sarebbe pronto a liberare in cambio di un passaggio che porti gli jihadisti incolumi fuori dalla Siria.
L’Isis, starebbe cercando un accordo con le forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti che li circondano, chiedendo un passaggio sicuro in cambio della liberazione degli ostaggi.
Il suo rapimento non è mai stato rivendicato e di lui non si hanno più notizie, anche se in passato sono circolate voci mai confermate sulla sua prigionia in un ’carcere’ dell’Is (nella provincia di Aleppo, avevano detto ad Aki – Adnkronos International fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani alla fine del 2014) e anche sulla sua morte. Per la sua liberazione ha rivolto un accorato appello anche Papa Francesco.
Il Vaticano: nessun riscontro su padre Dall’Oglio. Nessun riscontro al momento in Vaticano alla notizia che padre Dall’Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013, sarebbe ancora vivo e oggetto di una trattativa dello Stato islamico per sfuggire all’annientamento in una delle ultime sacche di territorio sotto il suo controllo. Allo stato attuale, anche Oltretevere si apprende quanto circola nei media dopo che è rimbalzata la notizia del Times appresa da fonti curde. «Non abbiamo riscontri», rispondono all’ANSA fonti qualificate.