L’eccesso di vitamina D può produrre sintomi come perdita di peso, scarso appetito, stitichezza e irregolarità cardiache. L’ipervitaminosi D può anche condurre a un aumento esagerato dei livelli di calcio nel sangue, causando gravi danni legati alla calcificazione di organi come i reni.
Quando è Troppa
Come sappiamo, la nostra pelle può sintetizzare la vitamina D quando viene esposta a una dose sufficiente di raggi solari UVB.
Tuttavia, l’eccessiva esposizione al sole non sembra provocare tossicità da vitamina D.
Il motivo è che un’eccessiva esposizione alla luce del sole dà origine a varie forme non vitaminiche, che limitano la formazione della vitamina D3 .
Tuttavia, l’uso frequente di lampade solari, che forniscono radiazioni UVB artificiali, ha dimostrato di poter portare a livelli di 25(OH)D ben superiori alla soglia di tossicità.
Ma quali sono i primi segni di tossicità da vitamina D? In genere includono disturbi gastrointestinali, diarrea, costipazione, nausea e vomito. Dopo alcuni giorni o settimane possono poi comparire altri sintomi come sonnolenza, debolezza, mal di testa, irregolarità del battito cardiaco, perdita di appetito e dolori muscolari e articolari. A questi possono aggiungersi anche un’eccessiva sete, minzione frequente soprattutto di notte, nervosismo, prurito e l’insorgenza di calcoli renali.
Eccessi da Farmaci e Integratori
L’ipervitaminosi D è quasi sempre causata dall’eccessiva assunzione di farmaci o integratori.
Tale eccesso può derivare da:
- errori di prescrizione medica;
- errori del paziente;
- ingestione involontaria da parte di bambini;
- contenuto di vitamina D superiore a quello dichiarato in etichetta.
Riguardo all’ultimo punto, diversi casi di intossicazione sono stati causati da integratori che contenevano quantità di vitamina D da 100 a 4.000 volte superiori a quelle indicate sulla confezione